“Sogno o son desto?!”
Ci vorrebbe questa esclamazione per commentare la circolare INPS redatta a chiarimento di uno dei tanti “decreti Inutilità”. Sì, non ho sbagliato. “Decreti Inutilità” perché NEANCHE IL 10% è stato messo in atto. Non voglio commentare tutto perché sarebbe impossibile, ma vorrei soffermarmi sull’ultima “politic-Bufala”. Oggi era l’ultimo giorno utile per il versamento dei contributi INPS, ma grazie al nostro Governo, la data di scadenza è stata posticipata. Un respiro di sollievo per tutti gli odontotecnici Italiani.
Ma con il Presidente Conte c’è sempre un “Mah”. Leggendo attentamente, infatti, si scopre che la proroga riguarda solo gli imprenditori (Odontotecnici) che possono dimostrare l’effettiva perdita del 33% del proprio fatturato in riferimento al mese omologo del 2019. In pratica, se il fatturato di marzo 2020 è diminuito di almeno il 33% rispetto a quello di marzo 2019, si ha diritto alla proroga.
Ora, a chi ha scritto questi “decreti Inutilità” vorrei chiedere: “Vi siete mai trovati a lavorare in un’azienda in cui è presente un solo operatore che fa da titolare, da operaio e da amministrativo e che produce dispositivi di alta precisione?! In pratica, la fotografia dell’80% dei laboratori odontotecnici!”
La risposta è molto probabilmente no, perché altrimenti saprebbero che normalmente dopo il classico quasi fermo del mese di gennaio, solo da metà febbraio incominciano ad arrivare le prime impronte di dispositivi medici, per poi presentare un crescendo tra marzo e aprile, con una produzione finale terminante nella fatturazione tra maggio e giugno.”
Ora, seguendo quest’iter, il mio fatturato del periodo di marzo e aprile è inesistente, perché in quei mesi sono entrati dei lavori che si sono monetizzati a maggio e, quindi, stando alla circolare precedentemente presentata, non posso usufruire della proroga! In definitiva, dovrei pagare o finire nelle grinfie dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, subdolo nome camuffato di Equitalia, e, quindi, oltre al danno anche la beffa. Beffa che già mi ha colpito, perché il bonus di 600 euro non si è visto, il prestito per ripartire non mi è stato concesso e lo stesso vale per il bonus relativo al 25% del fatturato, perché la mia banca non vi ha aderito.
Ora mi domando e dico: “Quando paghiamo le tasse, i contributi, le accise, l’Iva e tutto quello che lo Stato pretende, non ci è permesso dire una parola, ma Lui, invece, si sente in diritto di entrare di prepotenza nelle nostre attività, di pignorare, espropriare e minacciare, quando dovrebbe in realtà offrirci mille scuse.”È arrivato il momento di parlare! Siamo Stanchi! Veniamo da voi e ci ascoltate! Mi firmo “un Odontotecnico, non per celare la mia identità, perché sento che chiunque di noi avrebbe potuto scrivere questa lettera.
Un Odontotecnico