Per gli odontotecnici, micro-aziende dello scenario produttivo italiano, cosa comporta il Decreto Rilancio?

Forse due soli punti di domanda non bastano a descrivere l’incognita e le perplessità che avvolgono gli oltre ottomila laboratori odontotecnici italiani.

Laboratori che il Presidente Conte ha lasciato aperti, almeno giuridicamente, durante il periodo di lockdown generale. L’attività odontotecnica è stata, infatti, ritenuta di interesse socio-sanitario e, quindi, esclusa da molti degli aiuti economici varati in questo periodo, in quanto non considerata colpita dall’obbligo di chiusura.

Se a questo aggiungiamo che il pagamento delle utenze non è stato bloccato, molti di noi si sono visti costretti a decidere se utilizzare i pochi risparmi rimasti per mettere il piatto in tavola o per pagare la bolletta dell’energia elettrica. Scelta oltremodo difficile!

Inoltre, un’alta percentuale di colleghi odontotecnici non si è vista recapitare neanche il famigerato bonus di 600 euro, misera elemosina, che, forse, non sarebbe bastato a pagare nemmeno le utenze.

Passiamo, poi, al Decreto Liquidità, strumento di rilancio per le micro-imprese. Parliamo di 25mila euro, rilasciati in maniera automatica dalle Banche senza burocrazia, che dovevano permetterci di superare il fermo dovuto alla quarantena e il fermo dei prossimi mesi. Sì, perché non pensiate che se ripartono i dentisti ripartiamo anche noi!

Ma l’amara sorpresa l’abbiamo avuta quando ci siamo recati in banca: i 25mila euro corrispondevano in realtà al 25% del fatturato conseguito nel 2019. Considerando che mediamente un odontotecnico, che opera da solo, riesce a produrre tra i 30mila e i 50mila euro all’anno , il 25% di 30mila risulta essere pari solo 7500 euro. L’ennesima “elemosina” da restituire e con un tasso di interesse pari, se non superiore in alcuni casi, ai buoni del tesoro,

Ma di cosa stiamo parlando? Di quali aiuti si tratta?

Se, secondo il Governo e il gruppo dei saggi, siamo una categoria di utilità socio-sanitario, vorremmo essere trattata come tale. Ecco perché vorremmo capire cosa ci riserva quest’ultimo decreto, almeno sulla carta. Le parole di esordio del Presidente Conte durante la conferenza stampa ci hanno lasciato a dir poco esterrefatti. Affermare che il ritardo del varo del Decreto è stato determinato dalla complessità e dalla delicatezza dei provvedimenti all’interno del testo ci sa tanto di attore consumato. Riportiamo, di seguito, la parte iniziale dell’intervento del Presidente Conte:

«Ci sono persone rimaste senza lavoro e senza reddito, commercianti che rischiano di chiudere, imprenditori in assoluta incertezza sul futuro: un grido d’allarme che non ci è mai sfuggito. Una fotografia dolorosa del Paese che conosciamo e per questo ci siamo impegnati al massimo facendoci carico di questa difficoltà. Ce l’abbiamo messa tutta. Abbiamo impiegato un po’ di tempo, ma posso assicurarvi che non abbiamo impiegato un minuto di più di quello strettamente necessario per un testo così complesso, pari a due leggi di Bilancio».

Lasciamo ai lettori il giusto commento. Nel mentre, preferiamo illustrarvi i punti salienti degli interventi economici stilati che potrebbero interessare le attività di odontotecnico:

  • Per tutte le imprese che presentano fino a 250 milioni di euro di ricavi arriva lo stop al saldo e all’acconto dell’Irap dovuto a giugno.
  • Per micro-aziende, commercianti, artigiani e autonomi sotto i 5 milioni di euro di ricavi, che abbiano subito un calo dell’attività a causa del coronavirus, ci sono contributi a fondo perduto di un minimo di 1000 euro, sulla base delle perdite di fatturato rispetto al mese di aprile 2019.
  • Le imprese più piccole, che presentano fino a 400mila euro di ricavi, riceveranno il 20%, imprese e attività tra 400mila euro e 1 milione il 15%, chi sta tra 1 e 5 milioni il 10%.
  • Per le imprese più piccole saranno previsti anche sconti sulle bollette.
  • A sostegno delle ricapitalizzazioni per le imprese che presentano ricavi fino a 50 milioni di euro è previsto un mix tra sconti fiscali e intervento dello Stato attraverso Invitalia.

Se fosse realmente così, senza trappole nascoste, queste iniziative potrebbero anche essere utili, ma prima di giudicare aspettiamo e sapremo.

Nell’attesa, rimuginiamo.

Fabio Bondanese
Direttore Editoria
FEDERODONTOTECNICA